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Roma, open day carta d’identità elettronica: sabato...
Roma, open day carta d’identità elettronica: sabato 27 e domenica 28 aprile 2024
Per poter richiedere il documento è sempre obbligatorio l’appuntamento
Nuovo open day dedicato alla carta d’identità elettronica a Roma. L'appuntamento è per il weekend di sabato 27 e domenca 28 aprile con le aperture straordinarie degli uffici anagrafici del Municipio XI e degli ex Punti Informativi Turistici del centro che, insieme al nuovo punto di rilascio di via Petroselli 52.
Prenotazione e rinnovo
Per poter richiedere la carta d’identità in occasione degli Open Day è sempre obbligatorio l’appuntamento, prenotabile a partire da venerdì 26 aprile dalle ore 9 fino a esaurimento disponibilità sul sito Agenda CIE del Ministero dell’Interno ( https://www.prenotazionicie.interno.gov.it/ ).
Per questo nuovo open day, saranno oltre 500 le richieste di CIE che potranno essere accolte. Per espletare la richiesta bisognerà presentarsi muniti di prenotazione, di fototessera, di una carta di pagamento elettronico e del vecchio documento.
Orari e indirizzi
Municipio XI: la sede di Via Portuense 579 sarà aperta sabato 27 aprile dalle ore 8.00 alle ore 16.00
Piazza Santa Maria Maggiore, Piazza Sonnino, Piazza delle Cinque Lune e Via Petroselli 52: sabato 27 aprile 8.30-16.30, domenica 28 aprile 8.30-12.30.
Lavoro
Libri, Menotti-Sgroi: “Tra futuro e passato si vive...
Gli autori: "Il futuro, in buona parte, si costruisce. Noi possiamo costruirlo, innanzitutto ricostruendo la nostra relazione col tempo"
Tra futuro potenziale e passato sostanziale viviamo l'eterno presente dell'attimo che è la nostra vita. Ma, per riuscire ad agire e non solo subire la realtà, dobbiamo imparare a capire il tempo. Gestire bene il tempo è la chiave per costruire il futuro. Questa la chiave del libro 'Il ritmo della libertà. Il fattore tempo in politica ed economia' di Roberto Menotti e Maurizio Sgroi (Edizioni Rubbettino, pp. 170, 18 euro) che si avvale della prefazione di Marta Dassù, editor in chief di Aspenia è stata vice-ministro agli Affari Esteri negli anni 2011-2014.
Il tempo, spiegano gli autori, è il nostro compagno di viaggio, nel senso che dobbiamo assecondarlo. Andando a tempo si sperimenta il ritmo della libertà, l’unico che dovremmo perseguire, e creiamo il nostro futuro. Non serve nient’altro per affrontare l’avventura della nostra vita. Ogni situazione può essere osservata da punti di vista opposti. Nella prima parte de testo vengono analizzati i rischi e gli aspetti negativi, analizzando la tendenza che gli autori identificano come 'religione del regresso'.
Non si tratta di una prognosi, né tantomeno di un destino. Menotti e Sgroi portano all’estremo alcune evidenze articolando uno scenario che propone un’interpretazione del nostro presente. Alla fine intraprendono un procedimento opposto, delineando un’altra interpretazione del nostro presente che implica una visione diversa del futuro. Affinché sia chiaro che esiste sempre una scelta. Il futuro, in buona parte, si costruisce. Noi possiamo costruirlo, innanzitutto ricostruendo la nostra relazione col tempo. Questo libro, insistono gli autori, vuole ricordare questa semplice verità.
Cronaca
Ricerca, proteina sangue albumina predice rischio cancro e...
Studio condotto da Università La Sapienza e Lum, Neuromed e Mediterranea Cardiocentro di Napoli
Una ricerca congiunta, condotta da Sapienza università di Roma in collaborazione con Irccs Neuromed di Pozzilli, Università Lum Giuseppe Degennaro e Mediterranea Cardiocentro di Napoli, ha messo in luce un'associazione significativa tra ipoalbuminemia (bassi livelli di albumina nel sangue) e un aumento del rischio di mortalità per malattie vascolari e cancro in individui anziani. La ricerca, condotta sulla base dei dati raccolti dallo studio epidemiologico Moli-sani (dal marzo 2005 su 25.000 residenti in Molise, per conoscere i fattori ambientali e genetici alla base delle malattie cardiovascolari e dei tumori) e pubblicata sulla rivista scientifica eClinical Medicine-Lancet - riporta una nota - ha analizzato un vasto gruppo di persone (circa 18.000 soggetti, dei quali 3.299 di età pari o superiore ai 65 anni), dimostrando che livelli di albumina inferiori a 35 g/L sono collegati a un rischio maggiore di morte negli anziani. Questa relazione è stata osservata anche dopo aver escluso fattori come malattie renali o epatiche e stati infiammatori acuti, che possono influenzare i livelli di albumina.
"Oltre a fornirci lo spunto per approfondire con ulteriori ricerche il rapporto tra albumina nel sangue e salute – afferma Licia Iacoviello, direttore del Dipartimento di Epidemiologia e prevenzione dell’Irccs Neuromed e professore ordinario di Igiene dell’Università Lum - questo studio può avere implicazioni dirette sulla pratica clinica e sulla prevenzione. La misura dell’albumina nel sangue è infatti un test semplice e poco costoso. È quindi da considerare un’analisi di primo livello, che permetterebbe di porre una maggiore attenzione clinico-diagnostica verso gli individui anziani potenzialmente a rischio. Il nostro studio fornisce anche un valore di riferimento (35 g/L) che può guidare il medico nell’interpretazione della misura di albumina”.
La “possibilità di ottenere indicazioni predittive su malattie con alta incidenza ed elevato rischio di morte, come quelle cardiovascolari o i tumori, attraverso un esame semplice e ampiamente disponibile, anche a basso costo, rappresenta una importante conquista per la medicina moderna – commenta la rettrice della Sapienza Antonella Polimeni - Questo studio, che conferma e consolida l’eccellenza delle attività scientifica delle università e degli enti di ricerca italiani in campo medico, ha anche un importante valore sociale attribuibile alle possibili ricadute nell’ambito della prevenzione”.
“La nostra analisi – sostiene Francesco Violi, professore emerito della Sapienza Università di Roma e ideatore dello studio – origina dal fatto che nel sangue l’albumina è una proteina che svolge attività antiossidante, antinfiammatoria e anticoagulante. La sua diminuzione, pertanto, accentua lo stato infiammatorio sistemico, facilitando l’iperattività delle cellule predisposte alla cancerogenesi o alla trombosi. È importante, in questo contesto, sottolineare che cancro e infarto cardiaco condividono una base comune proprio nella presenza di uno stato infiammatorio cronico, e che pazienti a rischio di malattie cardiovascolari, come i diabetici e gli obesi, sono anche a rischio di cancro”.
Un dato interessante - riferisce la nota - della ricerca è che l'ipoalbuminemia è correlata a un livello socioeconomico più basso. Questo solleva un'importante questione sociale, poiché per motivi economici, gli anziani optano spesso per una dieta meno salutare, scegliendo alimenti con proteine meno nobili.
"I risultati del nostro studio – sottolinea Augusto Di Castelnuovo, epidemiologo della Mediterranea Cardiocentro e dell’Irccs Neuromed - mostrano che un livello basso di albumina, oltre a fornire indicazioni sullo stato nutrizionale e sulla salute del fegato, segnala anche una aumentata suscettibilità verso altre gravi patologie. L'ipoalbuminemia potrebbe riflettere quel processo infiammatorio cronico, tipico dell'invecchiamento, noto come ‘inflammaging’, che potrebbe aver contribuito al rischio elevato di mortalità che abbiamo osservato."
Lavoro
Family business forum, Campanari (Confindustria):...
Il presidente designato di Lecco e Sondrio: 'Europa sia meno ossessionata da iper regolamentazione'
"Oggi essere imprenditore è qualcosa che si discosta molto dalla definizione classica di chi semplicemente deve ideare un prodotto o un servizio e veicolarlo e venderlo: l'attività di imprenditore già da tempo va molto oltre e comporta tante cose, a partire dalla responsabilità sociale". Durante il Family business forum, nella sede della Camera di commercio di Lecco, sono queste le parole di Marco Campanari, presidente designato Confindustria Lecco e Sondrio. Campanari sceglie la metafora sportiva per delineare il profilo dell'imprenditore di oggi: "Deve essere non solo velocista, colui che arriva prima, o fondista. Ma deve essere decatleta: deve fare quel che dicevamo prima ma anche essere capace di fare una corsa a ostacoli continua, che deriva dalla situazione degli ultimi anni di cambiamenti non solo repentini ma spesso anche forieri di novità negative da superare".
In vista delle imminenti elezioni europee, Campanari spiega: "L'Europa negli ultimi 20 anni è stata molto invasiva nella vita di tutti noi e nelle attività di impresa: ha avuto un delirio di iper regolamentazione che non ha portato cose estremamente positive. Il mio auspicio è per un cambio di passo in questo senso, verso un'Europa che sia meno ossessionata dalla regolamentazione e sappia essere più aderente alla lettura della realtà così com'è".